mercoledì 24 aprile 2013

Il Male


di Irene Zampieron

In questi giorni, quel che più si manifesta è un sentimento di surrealtà. benché il surreale non sempre sia, anzi, così vicino al patetico, all'assurdo.
In primis su me stessa noto un comportamento surreale: attaccata al sito di Repubblica seguo con quel che potrebbe apparire interesse, ma in realtà non lo è, i disgraziati avvicendamenti in seno al Parlamento e al mai tanto disprezzato PD. Da non elettrice del partito democratico e neanche simpatizzante non fosse un poco sì ovviamente, per il fatto che dovrebbe essere vicino alla mia sensibilità di sinistra, chissà in quale modo, seguo e basita mi sento delusa, incredula, preda di un sentimento d'irrealtà. Non si capiscono tante cose, da Bersani che nemmeno per un mese è riuscito a mantenere una linea coerente e in qualche modo finalmente un poco coraggiosa; e io ci avevo  creduto alla proposta degli 8 punti al prendere una linea un po' più decisa, definita, quasi radicale - attenzione a suo modo. Poi l'inspiegabile della sua pochezza di fronte alla scelta del presidente della Repubblica e dell'infamia di quelli che dovrebbero essere i suoi compagni, no no, i suoi amici, no no, i suoi coopartitici...non so, la politica fatta di poltrone e della gara al potere che nel partitone determina, sembra ora, proprio tutto.
Adesso si parla, chi tra l'altro ne parla, quale macchina infernale della comunicazione che monta e smonta casi, di Renzi capo del governo, che neanche in un fumetto di Topolino si arriva a tanto.
Il Male, esisteva un finto giornale che così si chiamava (e mia mamma cita ogni tanto) che dava notizie false e assurde, oggi parrebbe davvero poca cosa, privo d'immaginazione.
Strategie di potere di un partito qualunque, non fosse la rappresentanza progressista che l'Italia si è potuta, mannaggia a lei, permettere, mette tutti noi e l'Italia in una situazione assurda, grave, triste. In pratica nuovamente in mano a un governo tecnico, ma che per di più in un qualche modo contorto è pure eletto, che seguirà i dettami dell'establishment europeo. E si annuncia con sorpresa, dài infine una buona nuova, che lo spread scende, o sale, insomma che i mercati nostri padroni sono contenti, con il mantenimento del bizzarro status quo italiano. Che buona notizia.

Forse nello sfacelo, almeno un po' di chiarezza per il futuro: con la mancata elezione, e addirittura con la mancata presa in considerazione da parte del più non fu PD, dell'emerito e integerrimo Rodotà a capo dello Stato, si dichiara senza ombra di dubbio che tale partito non è e probabilmente non è mai stato di sinistra.
A buona memoria dei posteri, a mala sopravvivenza nostra.

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