giovedì 18 aprile 2013

I tafazzi del PD






Che partito patetico. Non ci sorprendiamo, in verità, lo avevamo detto da tempo. Ma sta volta sono riusciti ad andare oltre l'immaginabile.
Avevano un rigore a porta vuota: Grillo aveva proposto Rodotà, ex parlamentare DS, nientepopodimenoche...
Un presidente che garantiva i diritti, la Costituzione, i cittadini. Soprattutto sarebbe stato il risultato di una convergenza per il cambiamento, per aprire una pagina nuova, davvero una terza Repubblica in cui finiva l'era berlusconiana. Macchè.
Come nel 96, come nel 2006, come nel 2011 si è deciso di farsi un giro sulla giostra berlusconiana, giusto per provare l'ebrezza dell'ennesima martellata sui maroni. Si elegge Marini in combutta col Pdl, proprio quello che l'Italia ha chiesto alle ultime elezioni quando l'ex sindacalista CISL è stato pure trombato. Una piccola ricompensa, siamo sicuri, ci sarà. Magari un governicchio Bersani che prenderà la fiducia grazie a Silvio e ai suoi fratelli. Fintanto che sarà conveniente per il buon Berlusconi, persona notoriamente di parola e interessata al bene del paese. Poi, un bel calcio in culo, meritato, e tutti a votare.
Ci si poteva aspettare qualcosa di diverso? Beh, forse ci si era illusi. Grillo si era comportato da furbo, ma un buon furbo, aveva proposto una alternativa a cui il PD non poteva dire no, e ovviamente ha detto no. Fassina ha definito Grillo un volpone della politica. Sicuro in confronto a loro parliamo di uno statista. Il M5S ha proposta una uscita a sinistra. Il PD è andato a sinistra. Peccato fosse quella democristiana.

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