giovedì 14 marzo 2013

Vendola dice addio alla sinistra

Dopo il disastro elettorale di SEL e della sinistra radicale - nato soprattutto dalla pessima idea dell'alleanza col PD senza se e senza ma - Vendola lascia e raddoppia allo stesso tempo.
Data la mala parata si ritira nel suo feudo pugliese, da dove per altro è uscito umiliato alle ultime politiche. Insomma, un passo indietro a livello nazionale con SEL che sbanda vistosamente.
Il tutto accompagnato da un doppio passo verso destra: in Puglia il rimpasto, che lascia a piedi Rifondazione abbandonata al suo destino, e imbarca i montiani - quelli che secondo Vendola erano incompatibili con SEL. Si è visto subito dopo le elezioni quanto sono incompatibili. Complimenti per la coerenza.
E poi l'ormai dichiarato approdo nel PSE, senza neanche passare per un congresso, una decisione tutta vendoliana che abbandona ogni possibile speranza di alternativa per entrare nel gruppo del socialismo europeo, cioè uno dei maggiori responsabili dell'attuale crisi e dell'altrettanto disastrosa austerity. Il gruppo di Blair e Schroeder, i social-liberisti che in maniera decisiva hanno contribuito alla distruzione del modello sociale europeo. I socialisti di Zapatero, amici delle banche. I socialisti del PASOK che hanno affondato la Grecia, truccato i conti, protetto gli evasori e svenduto pensionati e lavoratori. In generale i socialisti che in tutta Europa, dall'Italia, alla Germania, alla Spagna ed infine alla Francia, che hanno sottoscritto l'austerity e il fiscal compact che sta impoverendo l'Europa e peggiorando la crisi.
E' questo l'orizzonte dell'ex comunista Vendola? Davvero si è capito poco della crisi e del risultato elettorale.....
Tanto vale entrare nel PD, subito. Ormai ci sono più istanze progressiste nel partito di Bersani che in SEL. Che fine ingloriosa.

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