domenica 3 febbraio 2013

La Costituzione, i suoi valori e la campagna elettorale
Di Simone Rossi 

La poca simpatia di una parte del Paese e della classe politica che ne è espressione verso la Costituzione, i principi di democrazia che essa esprime ed il suo legame inscindibile con la Resistenza è nota da tempo. Tuttavia è solo negli ultimi venti anni che abbiamo assistito al tentativo plateale di scardinare i principi dettati nella carta costituzionale e di rovesciare la scala di valori che bene o male era alla base della cosiddetta Prima Repubblica, con lo sdoganamento del principale partito neofascista, il MSI poi divenuto AN, ed il depotenziamento dell'antifascismo. Dalle potenzialmente eversive scempiaggini sui "ragazzi di Salò" all'affermazione di Beppe Grillo secondo cui il giudizio di merito sul fascismo non gli compete, sono trascorsi quasi due decadi. Venti anni in cui il lavoro, elemento fondante della nostra Repubblica e della nostra società come recita l'articolo 1 della Costituzione, è stato messo ai margini del dibattito pubblico ed i lavoratori ridotti in merce, in cui più volte si è tentato di porre la magistratura sotto controllo politico minando alla base quella separazione sei poteri essenziali per la democrazia, in cui sono stati sottratti i diritti più elementari agli immigrati e si è cercato di rendere accettabili le discriminazioni di genere e quelle basate sull'etnia, il credo religioso, l'orientamento sessuale e l'identità di genere. La Costiuzione ed i suoi principi sono essenzialmente messo da parte nella campagna elettorale, mente c'è chi strizza l'occhio ai fascisti, l'Associazione Nazionale Partgiani d'Italia ha prodotto un video con cui denuncia il degrado sociale e politico del Paese ed invita le forze politiche a riportare al centro del dibattito temi essenziali per la maggior parte dei cittadini. Il link è riportato qui sotto:

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