venerdì 29 giugno 2012

Responsabilità sociale e fette di salame

Di Simone Rossi

Lo scorso settembre demmo voce alla protesta messa in atto dai lavoratori delle pulizie presso il Guildhall, l'ente che amministra il municipio della City di Londra (http://resistenzainternazionale.blogspot.co.uk/2011/09/il-pane-e-le-rose-di-simone-rossi.html). 
Allora i dipendenti chiedevano un adeguamento del proprio salario, al di sotto dei livelli di povertà fissati dalla GLA l'amministrazione metropolitana di Londra, al livello minimo indicato dalla GLA. Oltre alla fine degli atteggiamenti antisindacali e vessatori dei propri superiori.

Le proteste dei lavoratori di questo settore procedono da oltre due anni, per lo più coordinate dal sindacato autonomo IWW, visto il disinteresse mostrato dalle sigle che potremmo definire confederali verso la condizione di questi lavoratori per lo più immigrati. Sino a pochi mesi fa le rivendicazioni salariali hanno riguardato le imprese di pulizie che prestano servizio presso le banche e le aziende della City.

Da alcune settimane sono in agitazione i dipendenti dell'azienda ICM che subappalta per il punto vendita in Oxford Street di John Lewis, una storica catena di grandi magazzini la cui peculiarità è di esser controllata dai propri settantamila dipendenti, che possono fornire il proprio parere sulla gestione dell'azienda e godono di quote dei profitti. Oltre a ricevere meno del London Living Wage, pari al minimo necessario per sopravvivere nella città, i lavoratori della ICM hanno visto licenziamenti e la riduzione dell'orario di lavoro. Questo non perché il punto vendita sia stato ridimensionato o lo standard di pulizia ridotto. Semplicemente, con la scusa della crisi John Lewis ha spinto per una gara al ribasso tra subappaltanti, nonostante i profitti dichiarati lo scorso anno ed il gran numero di personale assunto.

Al pari di Ponzio Pilato, la catena di grandi magazzini ed i lavoratori che ne hanno le quote azionarie fa ricadere la responsabilità della situazione sulla azienda fornitrice del servizio di manutenzione che ha sua volta subappalta ad ICM.
Mentre prosegue la vertenza tra le parti, IWW ha programmato una serie di presidi all'esterno del punto vendita che si terranno il sabato nei prossimi fine settimana per sensibilizzare consumatori e dipendenti di John Lewis, nell'auspicio che si assuma la propria responsabilità.
Della vicenda ha trattato il quotidiano The Independent

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SOS Monti: vengono prima i terremotati dei partiti!

Segnalato da Francesca Fondi

Cari amici,

E' una vergogna: nonostante la promessa di trasferire i loro contributi pubblici alle vittime del terremoto, i partiti se li intascheranno tutti il 1° luglio! Solo Monti può accendere i riflettori su questo scandalo e garantire che l'aiuto concreto vada a quelli che ne hanno più bisogno, ma solo se oggi saremo in tanti ad appellarci a lui.

I partiti hanno promesso di destinare i 91 milioni di euro della prossima tranche di finanziamento pubblico alla ricostruzione in Emilia e a L'Aquila, ma per far sì che questi fondi vadano alle vittime del terremoto devono adottare una legge entro il 1° luglio, giorno in cui riceveranno i soldi. I partiti però hanno deliberatamente perso tempo in Parlamento così da affossare la legge e intascarsi i milioni di euro. Alcuni senatori si sono rivolti a Monti per chiedere di adottare una legge d'emergenza per fermare questa presa in giro, e un appello accorato da tutti gli italiani potrebbe convincerlo a farlo.

Monti deve sentirci forte e chiaro prima della scadenza fra un paio di giorni. Aggiungi il tuo nome per chiedergli di dirottare i 91 milioni di euro alle vittime del terremoto, e la senatrice Poretti leggerà la nostra petizione in Parlamento non appena raggiungeremo le 40.000 firme. Firma la petizione e dillo a tutti!

http://www.avaaz.org/it/italy_monti_party_money_to_earthquake/?tta

I membri italiani di Avaaz hanno combattuto duramente per tagliare il finanziamento pubblico ai partiti e per dirottare il conseguente risparmio alle vittime del terremoto, inviando oltre 60.000 messaggi ai leader di partito e sottoscrivendo una petizione forte di 120.000 firme, ripresa dai giornali e appoggiata da politici come Antonio Di Pietro. Nonostante questa ondata di sostegno per le popolazioni terremotate, i partiti stanno facendo di tutto per non mollare i soldi che avevano promesso solo qualche settimana fa.

I partiti negli anni hanno ricevuto una quantità esagerata di finanziamento pubblico, ma la Camera dei deputati ha approvato solo tagli modesti che comprendono i 91 milioni di euro da dirottare alle aree terremotate. Il 1° luglio i partiti riceveranno l'ultima tranche dei rimborsi elettorali del 2008 e i 91 milioni di euro vengono proprio da quel fondo. Ma il Senato ha perso tempo così da superare la scadenza e permettere ai partiti d'intascarsi i soldi destinati alle vittime del terremoto. Alcuni parlamentari hanno chiesto a Monti, che è l'unico che può adottare una legge di emergenza in Consiglio dei ministri, di fermare questa avidità senza cuore.

Insieme possiamo costringere i partiti a rispettare le loro promesse e dare così l'aiuto necessario alle vittime del terremoto per la ricostruzione. Firma l'appello urgente a Monti e dillo a tutti:

http://www.avaaz.org/it/italy_monti_party_money_to_earthquake/?tta

La comunità di Avaaz in Italia ha combattuto giorno dopo giorno contro la corruzione e per la responsabilità in politica. Uniamoci oggi per ripulire il nostro sistema e garantire che migliaia di famiglie sofferenti ricevano l'aiuto necessario per ricostruire le loro vite.

Con speranza e determinazione,

Stephanie, Giulia, Luca, Ian, Luis, Alice, Ricken, Pascal e tutto il team di Avaaz

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