martedì 15 maggio 2012

Delle scuse doverose

Domenica 13 Maggio Resistenza ha pubblicato un articolo molto duro contro Dimar - il partito della Sinistra Democratica greca - accusato di essersi venduto ad interessi altrui e di aver tradito il mandato elettorale. Solo poche ore prima l'adesione di Dimar ad un nuovo governo con Pasok e ND era stata confermata dal leader di Syriza, Tsipiras. Si tratta, con tutta evidenza, di una notizia non veritiera e di un articolo, dunque, sbagliato per non dire diffamatorio. Non possiamo che rallegrarci che Dimar abbia rifiutato tale accordo, e non possiamo che scusarci per le nostre parole. Scuse a Dimar ed alla sua leadership, scuse ai nostri lettori. La linea politica dell'articolo non cambia, non si tradisce il mandato elettorale, non si fanno accordi sulla pelle degli elettori. Ma ritiriamo senza dubbio l'attacco al partito ed ai dirigenti in questione.
L'errore, in buona fede, resta comunque grave ed è ovviamente ascrivibile solamente al sottoscritto.

Nicola Melloni 

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Caroline Lucas to step down as leader of the Green party


Articolo segnalatoci da Simone Rossi


Sanzionati dal voto amministrativo di due settimane fa e galvanizzati dai risultati elettorali in Francia, Germania (Nord Reno - Vestfalia) e Grecia, i leader e leaderini del centro-sinistra italiano sono prodighi di proposte e buoni propositi per il futuro. Meno che per quanto riguarda il ricambio delle dirigenze, da quell'orecchio sembrano non sentire molto.
Un buon esempio che potrebbe esser loro da stimilo arriva dai Verdi, Green, nel Regno Unito. Giunta al termine del suo secondo mandato alla guida del partito, l'attuale segretaria Caroline Lucas annuncia di non volersi piú ricandidare per ricoprire questo ruolo, in modo da lasciar spazio a chi finora ha avuto ruoli di minor visibilitá, in modo che nuove leve possano crescere e sviluppare il proprio eventuale talento. Sará per questo approccio non corporativo o per il fatto di rappresentare un'alternativa alle due facce delle politiche neoliberiste, Conservatori e Laburisti, che i Verdi hanno visto una crescita nei consensi elettorali nel corso degli ultimi dieci anni, con l'elezione di Lucas al Parlamento e di un numero via via maggiore di consiglieri nei consigli delle contee.







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Indignados un anno dopo.
Se questo ha un senso.
Di Monica Bedana

Nessuno sa veramente mai quel che succede in un qualsiasi punto dell'organizzazione.
Legge di Johnson

L'anniversario del 15M bisognava commemorarlo, probabilmente un po' per forza, per non perdere l'abitudine e senza troppa convinzione, perché in fondo non c'è niente di nuovo sul fronte occidentale della guerra europea al debito pubblico via austerità sulla pelle del lavoro dipendente.

L'anno scorso sí  la protesta aveva avuto la forza di portare aria fresca nei palazzi del potere, come direbbe qualcuno; Zapatero allora disse che gli indignati andavano ascoltati e nel discorso annuale sullo stato della Nazione affermò che le loro rivendicazioni erano senza dubbio d'interesse. Dopo di ciò, una proposta del movimento finí nel programma elettorale di Rubalcaba ed il parlamento andaluso offrí alle loro rivendicazioni il simbolico seggio nº110, quello a disposizione dei cittadini. Gli indignati però si mantennero e si mantengono  fermamente lontani dai partiti, finendo per affermare, come Grillo, che PSOE e PP sono la stessa cosa; e cadendo cosí, di sicuro in modo volontario e per scarsa conoscenza, in un noto discorso a cinque stelle che nulla ha di rivoluzionario e molto di destra estrema. Sbattendo, come i grillini, le porte in faccia anche ai mezzi di comunicazione, colpevoli di interpretare male e di diffondere messaggi sbagliati, senza rendersi conto che a questo porta, inevitabilmente, la mancanza di un portavoce. E se li si conosce poco e male si tende a diffidare. Cosí si sono persi una buona fetta di quell'empatia generale dei cittadini nata un anno fa .

Nonostante ciò, il 15M  ribadisce che non ci sono leader di sorta, il movimento è totalmente orizzontale, nelle infinite assemblee si cerca un'unanimità che non può essere umana e che si traduce in rallentamento -altrettanto infinito- di ogni presa di posizione, decisione, proposta. E in questo modo si è approdati al primo anniversario dell'inizio della protesta: con un movimento indebolito, disperso, calderone gigante dove convive chi sta in piazza per difendere un ideale e chi invece protesta perché non ha più un lavoro né speranza di trovarlo e vorrebbe vedere materialmente risolta la propria situazione.
Indignati indefessamente apolitici, ma con desiderio di influire sulla politica di quei partiti che rinnegano; inspiegabilmente lontani dal sindacato, dalla cui unione nascerebbe sicuramente una forza sociale chiara, definita, d'impatto.

Insomma, un anno dopo il movimento che generò la prima ondata di protesta universale della Storia, sta scoprendo che il volere "tutto e subito" è sempre utopico. Cosí quest'anno ci accontentiamo di indignarci nei giorni, le ore ed i parametri stabiliti da Rajoy e dalla legge. Non serve a riattivare l'economia e diminuire la disoccupazione ma un po' di catarsi collettiva non fa mai male. Un po', appunto. Senza esagerare. E se volete vedere quanta gente c'è in questo momento del 15M 2012 ad indignarsi alla Puerta del Sol, cliccate qui.

Senza ombra di assemblea, il buon senso di Forges nel solito corso di spagnolo per immagini. Oggi, speciale indignados.


- La banca mi esige di pagare il mutuo...
- ...però siccome mi è finito il sussidio di disoccupazione non posso pagarlo...
- ...allora il Governo, siccome la banca ha bisogno dei soldi perché ha fatto una gestione pessima, fa credito alla banca di un mucchio di soldi...
- ...e ciò che si ottiene è che la banca si prenda sia la mia casa che il credito del governo...
- ...se il governo avesse fatto credito a me, fino a quando io fossi tornato a lavorare, potrei pagare il mutuo, la banca riscuoterebbe il mio debito ed io avrei la mia casa.


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Gli aggiornamenti delle rubriche di "Resistenza Internazionale"

The City of London:
"Le banche nell'occhio del ciclone, di nuovo":
Tutti ricordano che la grande crisi del 2007-08 iniziò dal fallimento di diversi istituti finanziari, da Northern Rock a Bear Strearns fino a Lehman Brothers e che questa immediatamente si propagò al resto del settore finanziario e poi all'economia reale. In quegli anni era condivisa l'idea che una riforma di tutto il sistema fosse una necessità impellente per evitare il ripetersi di un'altra crisi di tale portata. Ma col passare del tempo nulla o quasi è stato fatto e sembra che ci siamo dimenticati presto delle lezioni della crisi, tutti concentrati ad addebitare i problemi dell'economia mondiale agli stati, come se fossero stati loro la causa della cataclisma finanziario...leggi tutto l'articolo.

Territori in Movimento:
"Pulizia sociale e lotta di classe a Londra":
When the shit hit the fan (lett. quando la merda colpisce il ventilatore), dicono gli inglesi per indicare che i nodi di un problema vengono al pettine. In meno di due anni in cui è stata al governo del Regno Unito sono molti i nodi venuti al pettine della coalizione Liberal-Conservatrice. Uno più imbarazzante dell'altro, ma tutti sintomo di che pasta sia fatta la classe dominante, ricca e corporativa, e del divario che la separa dalla massa di chi vive del proprio lavoro..leggi tutto l'articolo.

Serenissima:
"Di amori oscuri":
In un nuovo periodo nero per la Spagna, non solo per la sua economia ma anche per il senso soffocante di restrizione di ogni conquista sociale raggiunta col governo Zapatero, viene alla luce con abbondanza di materiale - che ne prova l'importanza sia umana che letteraria- l'identità dell'ultimo amore di Federico García Lorca. L'identità di un uomo che ha custodito questo segreto per più di 70 anni...leggi tutto l'articolo