sabato 28 aprile 2012

Sarkozy, nuovo Pétain?
A cura di Nicola Melloni



Dalla copertina de "L'Humanité", l'organo del PCF.
Destra/Estrema Destra: il raid di Sarkozy sul Primo Maggio.Il capo dello Stato tenta di lanciare un'OPA sulla festa dei lavoratori per rimorchiare le voci del Front national. Un discorso stile Pétain, denunciato dalla sinistra e dai sindacati.

Sarkozy, 19 febbraio 2012:
"Per cinque anni ho potuto calcolare la potenza dei organismi intermedi che si frappongono tra il popolo e la cima dello Stato, quegli organismi intermedi che hanno spesso la pretesa di parlare in nome dei Francesi e che, in realtà, spesso confiscano la parola ai francesi".

Philippe Pétain, 11 ottobre 1940:
"Mai come durante gli ultimi venti anni nella storia della Francia lo Stato è stato più asservito da delle coalizioni di interessi economici e da dei gruppi politici o sindacali che pretendevano di rappresentare -in modo fallace - la classe operaia".


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Rassegna stampa:
"La riforma Fornero",
Di Gianni Giovannelli

Articolo segnalato da Veronica Collalti

Il disegno di legge governativo elaborato, dopo innumerevoli compromessi, dal ministro Fornero sarà esaminato dalla Commissione Lavoro del Senato a partire dal 18 aprile, in sede cosiddetta referente (e non deliberante, ovvero dovrà necessariamente passare al vaglio delle due Camere, con possibili modifiche: segnale questo, non equivoco, di un qualche conflitto, perché ove il tripartito che sostiene Monti fosse stato totalmente d’accordo si poteva procedere all’approvazione già in Commissione). La commissione è di 25 membri; ci sono tre sindacalisti di professione (e di lungo corso: Nerozzi, Troilo e Passoni), per il resto la rappresentanza imprenditoriale domina la scena (anche nel PD: Ichino è un avvocato delle grandi aziende; Rita Ghedini è una funzionaria di vertice delle cooperative emiliane; Adragna e Blazina sono dirigenti)...leggi tutto l'articolo

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Quando la cronaca politica ed economica schiaccia i cittadini...
Di Francesca Congiu

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro
e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che
concorra al progresso materiale e spirituale della società.

(Art. 4 della Costituzione della Repubblica italiana)

Quando la cronaca politica ed economica schiaccia i cittadini tra tecnocrazia e populismo, bisogna
ritornare alla consapevolezza della democrazia. Ma se la democrazia non esiste più o è sottratta
proprio dalle istituzioni che dovrebbero garantirla, uno da solo se la può riprendere? Come
il “coraggio” di manzoniana memoria, uno da solo se lo può dare? A questo proposito, a qualche
giorno dalla Festa della Liberazione e in coincidenza con un altro anniversario fondamentale,
la morte, 75 anni fa, di Antonio Gramsci, mi piace segnalare questo libro che racconta la storia
dello “sciopero alla rovescia” di Danilo Dolci a Partinico nel 1956:

Danilo Dolci, Processo all’articolo 4, Sellerio, Palermo 2011

http://www.sellerio.it/it/catalogo/Processo-Articolo/Dolci/4819

Un pezzo di storia del nostro Paese per riflettere sui concetti “concreti” di libertà, democrazia,
diritti, una storia raccontata attraverso i documenti, dagli antefatti al dibattito processuale, inclusa
l’udienza con le numerose testimonianze (tra cui quelle di Bobbio, Vittorini, Levi). Processo
all’articolo 4 fa comprendere appieno “quanto fosse tribolata la strada per affermare la democrazia
repubblicana in Italia”.

Vi invito anche a leggere l’arringa di Piero Calamandrei (contenuta nel libro), testimonianza di
un engagement diretto, che aiuta a domandarci “dove saremmo oggi, senza ribellioni e ribelli” in
difesa della Costituzione e del lavoro, contro ogni forma di imposizione e autoritarismo. Perché
la resistenza non è mai fine a se stessa o “a tavolino” e, di più, proprio quando la resistenza è un
rischio è quello il momento di fare resistenza.

Con una retorica altisonante e legata alle condizioni storiche in cui è stata scritta, nonché ricca
di riferimenti letterari (la legge come interprete dell’uomo), l’arringa di Calamandrei è un
grandissimo discorso sul quarto articolo della Costituzione:

http://www.danilodolci.toscana.it/calamandrei.htm

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