venerdì 16 marzo 2012

Stato e Mercato V - I trasporti in Francia e a Parigi

di Simone Giovetti

continua il nostro viaggio alla scoperta del rapporto tra Stato e Mercato fuori dall'Italia, per capire i punti di forza e le pecche di altri paesi. Nelle scorse settimane, Simone Rossi ci aveva parlato di ferrovie e strade  in Gran Bretagna, Pietro Roversi del sistema scolastico inglese, e Simone Giovetti della sanità francese.
Oggi parliamo invece di trasporti in Francia






  
I francesi hanno certamente un sistema di trasporti pubblici in città (autobus, tram, metro) diffuso, organizzato e a buon mercato. A Parigi e in Regione parigina, per fare un esempio, con un abbonamento di 100 euro al mese vai ovunque. Intendo dire che esci dal centro per un raggio di almeno 35 km. Tale abbonamento è fatto per permettere a coloro che vivono in periferia di accedere alla città. Se no, con 60 euro mensili, usi tutti i mezzi pubblici in città. Generalmente un datore di lavoro rimborsa il 50% dei trasporti.
La RATP  che è l’impresa che gestisce per conto delle città (Parigi e le altre della Regione) il sistema di trasporti è uno stabilimento pubblico a carattere industriale.
Puntualità, frequenza sono i punti forti. L’odore di urina nel metro la principale pecca.
I treni invece fanno capo alla SNCF, che è un gruppo privato di cui lo stato è azionario con una cifra di affari di 30 miliardi annui. Qui siamo davanti a un colosso che pesa quanto un gruppo siderurgico con interessi e profitti  che mettono a rischio la nozione di “servizio pubblico”, a mio avviso. Le scelte per sviluppare nuove linee o tagliare stazioni così come il prezzo del biglietto seguono una logica commerciale brutale. Esistono abbonamenti e altro che permettono a giovani, anziani e bambini di viaggiare in treno senza dissanguarsi ma in generale il servizio resta caro sebbene di qualità.
È un sistema che si privatizza, che è già in parte privato, un businnes con lo stato come principale acquirente (lo stato paga i costi di miglioramento riparazione di tutta la rete…mentre gli affaristi del gruppo si intascano i guadagni ); sarebbe forse più difficile organizzare una rivoluzione contro una privatizzazione totale di questo servizio ma una cosa è certa il cittadino francese è attento al prezzo del biglietto e non è raro vedere in azione associazioni cittadine che si organizzano per difendere una gratuità assoluta di questo servizio che ritengono debba essere garantito e libero.
Abbiamo poi, almeno a Parigi: il velib, attivo dal 2007. Una rete di biciclette, in libero servizio, praticamente gratuita. Direi che funziona per chi non ha paura di rischiare la sua vita nel traffico parigino.
A questo sevizio si è aggiunto recentemente un servizio di auto elettriche “auto-lib”. Stesso principio. Per girare in città senza inquinare. Il servizio resta un po’ caro e non può fare concorrenza al resto del parco trasporti di Parigi, ma è un’alternativa alla macchina in centro.
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