martedì 28 febbraio 2012

One Big Union


 
One Big Union è l'ultima fatica letteraria di Valerio Evangelisti. Un romanzo storico, genere in cui Evangelisti si era già esercitato con il "Collare di Fuoco", che è in realtà di grandissima attualità e ci aiuta a ricordare non solo fatti ed eventi sconosciuti ai più, ma tematiche che ci riguardano da vicino e che in tanti sembrano ignorare.
Il romanzo è ambientato nell'America a cavallo tra Ottocento e Novecento ed ha per protagonista un infiltrato nei movimenti sindacali che assiste, spesso con ruolo attivo, ai più importanti scontri tra lavoratori e padronato nell'industria ferroviaria americana. Non è tanto il ruolo degli infiltrati e delle spie, pur così importante e sinistro, a fare del libro una lettura indispensabile, quanto piuttosto la storia dei "dannati della terra", lavoratori senza diritti, con salari da fame, sfruttati e trattati alla pari di bestie. Lavoratori, che pur sconfitti di volta in volta, han continuato a lottare, a sacrificare le loro vite, in nome di un mondo migliore, che in effetti hanno lasciato in eredità ai loro figli.
La storia di quei lavoratori è più che mai attuale in un mondo in cui il lavoro è nuovamente consierato una variabile dipendente, alla mercè del capitale, in cui le vite umane e la dignità delle persone non sono considerate nel sistema produttivo. Cento anni fa, come ora, il tema rimane attuale. Per quelli che pensano che nel XXI secolo si debba guardare avanti e dimenticarsi del conflitto tra capitale e lavoro, questo libro non potrà che essere un brusco ma salutare risveglio.





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