sabato 11 febbraio 2012

"Sarà una riforma estremamente aggressiva"

Si è espresso cosí, due giorni fa, in sede europea, il ministro di economia spagnolo Luis de Guindos, con il commissario Rehn, che gli risponde: "Great!". Parlavano della riforma del lavoro, approvata ieri.
Il governo Rajoy alcune promesse le mantiene.


Centinaia di indignados caricati ieri sera dalla polizia durante una manifestazione, non autorizzata, contro la nuova riforma del lavoro ed i tagli alla legge Zapatero sull'uguaglianza.
Per le aziende, più facile e più economico licenziare. Sempre meno diritti per i lavoratori, sempre più discriminate e meno libere le donne. Siamo carne da macello in ogni senso.



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NEL PAESE DI TAMAGOTCHI
Di Simone Rossi


Una decina di anni fa spopolava in Italia il Tamagotchi, un giochino elettronico che consisteva nel prendersi cura di un pulcino virtuale come se fosse vero, pena la morte dello stesso e la fine del gioco. L'Italia contemporanea, almeno nella versione fornita dalla sua classe dirigente, sembra un enorme Tamagotchi. I fenomeni meteorologici degli scorsi giorni ci forniscono una chiara conferma di ciò. 

 Mentre sul paese si abbatteva una perturbazione fredda con gelo e neve, che causava l'isolamento di decine di comuni e frazioni e la paralisi del traffico, il Presidente del Consiglio Monti ed alcuni illuminati, nonché sobri, ministri del suo Gabinetto esternavano sui giovani mammoni e passatisti, con la loro pretesa di un impiego tutelato magari vicino a casa. Una vera priorità in un momento in cui una città come Urbino doveva esser rifornita dalla Protezione Civile e molte località dell'Appennino erano isolate, prive delle utenze, con i cittadini ridotti a sciogliere la neve sul camino per avere acqua potabile. 

Nel frattempo il sindaco di Roma, pomposamente Roma Capitale, mostrava di esser all'altezza del Presidente del Consiglio, rinchiudendosi nel mondo virtuale delle interviste a reti unificate e delle sceneggiate ad uso mediatico con pala e sale da cucina, mentre intorno a lui la città era nel caos. Ciliegina sulla torta, l'imbonitore Bruno Vespa, apparentemente giornalista di professione, che in quel di Chieti metteva in scena la pantomima dei soldati che spalavano la neve, giusto nello spazio raggiunto dai riflettori, mente il resto della città rimaneva coperto di neve. 

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