lunedì 23 gennaio 2012

Radicchio, polenta e cromo
Di Monica Bedana

L'urgenza varia inversamente all'importanza.
(IV legge di Frothingham)

La stagione del radicchio tardivo è al suo culmine.

E' un pensiero che mi riscalda cuore e pancia se non fosse perché in realtà da Milano a Venezia, lungo il tracciato del tristemente famoso “corridoio 5” di direttrice europea, non sappiamo che tipo di porcheria nasconda la nostra terra ad appena un metro di profondità.

Dagli anni '80 si continuano a mescolare milioni di tonnellate di residui industriali inerti ad altri potenzialmente tossici e poi li si usa per l'edilizia, per le infrastrutture o li si seppellisce sotto i campi (quando non si riesce a mandarli al sud). E cosí le lobbies del cemento risparmiano le astronomiche cifre dello smaltimento legale e ci regalano ponti, cavalcavia, strade e perfino parchi, avvelenati. “C'è un pezzo di Marghera in ogni strada del Veneto”, dice Felice Casson; ma non c'è mai tempo sufficiente per indagare, i delitti contro l'ambiente cadono in prescrizione dopo appena 4 anni.

Lungo il “corridoio 5” le ruspe non si fermano mai. Sempre indisturbate quelle del "Gruppo Locatelli", già processato per riciclaggio di scorie, collusione con la mafia, mazzette varie; affiancate però dai mezzi della "Serenissima Costruzioni", che dispone di capitale pubblico e dell'appoggio incondizionato delle istituzioni leghiste lambite dal tracciato. La Lega sbraita "no alla macelleria padana" ; c'è forse macelleria peggiore di quella che ti finisce dentro di soppiatto con la benedizione delle autorità e di Banca Intesa (che non manca quasi mai di reggere le sorti dei grovigli e i capitali delle autostrade del nord)?

La nuova Valdastico sud, che unirà Vicenza e Rovigo, pare sia adagiata su un mare di scarti di materiali industriali provenienti soprattutto da acciaierie e che si stia riversando cromo nei canali di irrigazione, quelli che vanno direttamente alla campagna circostante e, da lí, alla catena alimentare. 
La procura Antimafia di Venezia sta indagando; quando ci accorgeremo che la fetta di polenta che avremo nel piatto avrà un bel colore giallo cromo sarà, come sempre, troppo tardi.

P.S.: Un anno dopo, noi stiamo sempre con la Fiom, la vogliamo in Fiat e come lei siamo al lavoro per la democrazia. Firma anche tu, sulla nostra colonna laterale.

Se ti è piaciuto questo post, clicca sul simbolo della moschina che trovi qui sotto per farlo conoscere alla rete grazie al portale Tze-tze, notizie dalla rete