giovedì 29 dicembre 2011

(Quasi) un anno di blog

Massí, maddai che in fondo piace un po' a tutti arrivare alla fine dell'anno e ricordare questo e quello dei mesi passati, sfighe comprese, almeno per esorcizzarle.

Oltre 20.000 visite dopo, di sicuro nessuno più ricorda che un freddo giovedí di gennaio questo blog prese il via con un lungo dialogo tra Maurizio Landini e Luciano Gallino; il lavoro, la Fiom, la Fiat erano i punti di riferimento quando eravamo quasi solo un'interessante ma un po' asettica rassegna stampa. 
L'effervescenza si riversava all'epoca nell'appassionato dibattito interno sulla stesura del nostro manifesto fondativo (nientepopodimenoché) nel quale magari oggi stentiamo un po' a riconoscerci. Forse, per il mese prossimo, per un altro giovedí di gennaio, sarebbe opportuno riscoprirci e riscriverci, chissà.

A marzo si accesero i motori (rigorosamente Fiat?) e ingranammo la marcia con uno speciale per l'8 marzo o cosiddetta festa delle donne, seguito dai pensieri sulla Costituzione, che fu un bel lavoretto, diciamocelo. Il mese si concluse con un poderoso dossier sui tagli in Inghilterra (galeotto fu il progetto Merlin e chi lo scrisse, almeno per me).

Ad aprile arrivò, grazie all'anima rock sempre geniale di Simone Giovetti, il post che ci ha bollati per sempre nelle chiavi di ricerca : quel "Video e canzoni per continuare a resistere" che da quel momento ci associa intimamente a "Miguel Bosè da giovane" (come se da vecchio fosse da buttar via, 'sto uomo...).
Ed iniziarono anche le prime collaborazioni, la generosità di Carla, sempre accattivante nella sua semplicità ed il primo di una lunga serie di ottimi editoriali di Nicola da "Liberazione", i quali ora pare dovremo incorniciare come pezzo da museo grazie ai tagli all'editoria. Il mese si chiuse alla grande il 25 aprile, non solo per un certo compleanno ma soprattutto per il bel post sul significato della Resistenza per noi, oggi . Altri tempi. Nei post apparivano perfino dei commenti. Spontanei, lo giuro.

Maggio, momento un po' di crisi. In più d'uno s'è chiesto allora se questo blog valesse la pena. Chi ha creduto di sí ha risposto semplicemente continuando a scrivere, nel modo più efficace, come Simone Rossi .

In giugno, l'emozione collettiva per l'esito dei referendum dopo quella per la meteorica primavera italiana di un mese prima, raccontata da Nicola  Irene. Con grandi tormenti per le sorti del voto italiano all'estero. O forse non proprio grandi. Forse solo di Giovetti e miei, a dir la verità.

Luglio e agosto, i mesi più ricchi di articoli, a dispetto delle vacanze. Abbiamo difeso (o no) la Val di Susa, mentre Carla e Simone Rossi han ricordato la loro Genova 2001. E abbiamo attirato le mosche e poi abbiamo provato a schiacciarle; ed il blog ha iniziato a volare.

In settembre, visto che avevamo quasi niente da fare, abbiamo deciso di aumentare la famiglia ed abbiamo messo al mondo le tre rubriche, senza peccato concepite. Dopo un fatto del genere chi ha più il coraggio di chiedere l'ICI al Vaticano. E ci siamo pure rifatti il look, rossobianco, col logotipo tutto nostro (made in Giovetti, bello come il suo debutto da blogger con lo speciale sul riconoscimento della Palestina all'Onu).

Ad ottobre l'appuntamento era per il 15 con gli indignados di tutto il mondo; noi c'eravamo, ci siamo e ci saremo. Cosí come abbiamo continuato a protestare per tutto novembre contro il furto quotidiano di democrazia a cui siamo esposti ovunque.

Dicembre chiude l'anno come l'avevamo iniziato, con uno sguardo amareggiato sulla fabbrica e sul mondo del lavoro attraverso gli occhi di Giovanni Barozzino.

Un'armonica polifonia di voci, massí, maddai, tiriamocela un po' che (quasi) un anno di blog senza (troppi) spargimenti di sangue è un bel traguardo. Fuori dal coro, che novità, Melloni Bedana, per un anno in disaccordo su tutto eccetto che sulla pappa col pomodoro e la libertà di stampa come bene comune da salvare. Praticamente un trionfo.

Buon 2012 a tutti.

Monica

Grazie a chi per un anno ha scritto, inviato links, contribuito con suggerimenti e molte molte altre cose più preziose. In ordine sparso:
Carla, Francesca, Simone R., Irene, Simone G, Nicola, Gaetano, Alessandro, Genny, Veronica.
Ma grazie anche a tutti coloro che, silenziosi ma costanti, ci leggono da un anno e sappiamo che sono lí.



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