giovedì 27 ottobre 2011

Gli aggiornamenti delle rubriche di "Resistenza Internazionale", 27 ottobre 2011

Serenissima:

"Riapre il Bolshoi, è di scena il potere"
Teatro del potere; la frase va presa in senso letterale quando si parla del Bolshoi.

Dopo sei anni di polemici restauri (costi lievitati e forte sospetto di corruzione), il prossimo 28 ottobre potremo finalmente assistere alla cerimonia inaugurale del nuovo Bolshoi, trasmessa in diretta via satellite nei cinema italiani...leggi tutto l'articolo

Rassegna Stampa:
(clicca sui titoli per leggere gli articoli)

- Intervista ad Emiliano Brancaccio, docente di Economia,
Università del Sannio
"Fondo salvastati, Berlino miope, cambino linea o qui salta tutto".


- Speciale Libia, con commenti curati da Simone Rossi e Francesca Congiu.

- Intervista a Jean-Paul Fitoussi sul "Messaggero"
"No agli ultimatum: ora Parigi e Berlino esagerano".

Ricordi di un'altra Fiat, di un altro secolo
Di 
Zavorka

Oggi, la politica di Marchionne è impostata su Roma, Menenio Agrippa e il monologo su patrizi e plebei, che non si può fare a meno degli uni e degli altri, almeno se i sacrifici li facessero entrambi sarebbe una politica condivisa...

La FIAT degli anni '60, degli operai che quando sono entrato io nel '78-79 erano grandi, raccontando di quando il capannone era pieno di fumo, e martellavano i numeri di serie a mano sui telai, quando avevano mal di denti non prendevano la mutua perchè stavano meglio sulla linea di montaggio, (o non sentivano il dolore o non stavano bene a casa, con la moglie intorno).

Il 23 o 24 dicembre la pausa cena è come la vigilia del cenone, con tutta la squadra, le donne gli anziani e noi giovani, ci siamo messi a mangiare insieme attorno a un tavolo in lastroferratura, la pausa più lunga di quanto ci tocca, certe mattine su Torino si riversa una coltre di neve così fitta che neanche i tram e gli autobus riescono a portare gli operai in fabbrica, e ci vai a piedi, a vedere il turno saltato, è una festa e un regalo del cielo, lui, l'avvocato, sarà pure venuto al lingotto, e noi a desiderare: magari passasse, saremmo felici di mostrargli come si lavora, come tutto funziona, ma a livello dei singoli la vita non funzionava, solitudine, insoddisfazioni, problemi muscolari e psicologici, chissà se oggi con internet è meglio di allora, al collaudo si lavora bene, le auto arrivano quasi tutte con qualche vite mancante, toccava chiamare la squadra volante: Vincenzo!!!! scatola guida! correttore di frenata!!!

Ogni giorno Vincenzo faceva il tè o l'infuso alla melissa, insomma una pacchia, meglio che montare un radiatore dalle viti minuscole, poi alle 5 rientrava al paese e lavorava extra nella officina, Carmelo invece era di Napoli, e sapeva tutte le canzoni meno conosciute, attaccava a fare i pezzi a cottimo nella pausa pranzo, lo sentivi battere il martello e cantare nel silenzio delle linee ferme, dice che a casa sua lafindanzata lo vedeva arrivare e diceva: meno male che sei arrivato, qui è un mortorio...

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